Quando Dio parlò a Mosè, nel capitolo 35 di Numeri, Lui disse che ai leviti fossero date “città che li serva da rifugio”, perché lì si ritirasse l’assassino che ha ferito ingiustamente un’anima. Questo assassino avrebbe aspettato un processo equo, perché non venga ucciso da un atto di vendetta, dal “vendicatore del sangue”, ma ricevesse un processo equo.

Queste città avevano misure esatte e mi sono vista in questo assassino …

Un giorno siamo arrivati ​​in chiesa come “assassini” per l’ingiustizia del peccato che era in noi e il diavolo è questo vendicatore assetato di anime e sangue, ma il Sommo Sacerdote, Colui che vive in quella città come rifugio per il peccatore, il Signore Gesù, ci ha salvati e ha pagato un prezzo inestimabile per tutta l’eternità.

Oggi lo Spirito Santo è la nostra guida, proprio per tenerci nei vecchi punti di riferimento ma che ci custodiscono!

Mantenerci dentro questa “città di rifugio” è la mia scelta tutti i giorni, poiché se supererò questo rifugio so esattamente chi mi sta aspettando!

Non esiste benedizione più grande che vivere dentro questa città chiamata rifugio, è il Regno di Dio qui sulla terra, e ancora di più poter servire questa città chiamata Opera di Dio.

La nostra posizione sarà sempre di “assassino” poiché fu il peccato che abita in me che fece il Signor Gesù andare nella Croce… se uscirò da questo rifugio, allora “crocifissero di nuovo” Colui con cui ho un debito che è impagabile in questa vita e a venire!

Sarò solo protetta fin quando vivrò dentro i limiti dati dal Proprio Dio: la disciplina, il timore e il primo amore. Fuori di questi limiti, sarò colpevole di essere stata trovata dal vendicatore, e lui farà solo quello che ha sempre fatto da quando è caduto dal cielo: uccidere, rubare e distruggere!

Natalina Batista